Lo scrittore giapponese Yukio Mishima (1925-1970) nella
prefazione al racconto "Ali" sottolinea, con disperazione, che
"Ali" non è un racconto di fantasia, bensì una confessione
autobiografica e infatti al comportamento del personaggio
letterario farà corrispondere il proprio, suicidandosi secondo
l'antico rituale del seppuku come conseguenza di un suo
fallito tentativo di colpo di Stato.
La coincidenza del
fatto letterario con il comportamento dell'autore ci ha indicato
il percorso drammaturgico per la costruzione del nostro
spettacolo: la metamorfosi di un giovane di raffinate doti
artistiche in un aggressivo militare. Questo sogno di predominio
su altri popoli si rivelerà in tutta la sua drammaticità con lo
scoppio della Seconda guerra mondiale.
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